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L'ulcera e l'helicobacter pylori: due facce della stessa medaglia

L'ulcera e l'helicobacter pylori: due facce della stessa medaglia

L'helicobacter pylori è un batterio che si annida nello stomaco degli esseri umani.
Di fatto, questo battere è una delle cause principali della comune ulcera gastroduodenale la quale, per tutto il ventesimo secolo, si è ritenuto erroneamente fosse provocata prevalentemente dallo stress o dall’assunzione di cibi acidi o molto piccanti.  

06 Agosto 2020

Oggi si stima che circa il 90% delle ulcere duodenali e l’80% di quelle gastriche siano di origine infettiva e, secondo i Centers for Disease Control (Cdc) statunitensi, circa due terzi della popolazione mondiale sono infettati da helicobacter pylori. In generale, la prevalenza dell’infezione è maggiormente correlata allo stato socioeconomico, più che alla provenienza geografica.
Le modalità con cui l’Helicobacter si trasmette sono ancora sconosciute ma la modalità di trasmissione ritenuta più probabile è quella orale, o oro-fecale.
“Inoltre – dice il dott. Alberto Damiani, gastroenterologo della Clinica Villa dei Pini – è possibile isolarlo sul pelo del cane e sui vegetali non cotti”.
Il sintomo più comune dell’ulcera gastroduodenale è un bruciore o dolore nella parte superiore dell’addome (epigastrio), soprattutto lontano dai pasti e di primo mattino, quando lo stomaco è vuoto.
A lungo termine, l’infezione da H. pylori è associata a un aumento di 2-6 volte del rischio di linfoma MALT e soprattutto di carcinoma gastrico.
L'infezione può essere diagnosticata o con test sierologici, con endoscopia o con test del respiro
associato a biopsia, “quest’ultimo – continua Damiani – è il metodo diagnostico più sensibile e specifico unitamente alla biopsia in corso di gastroscopia”.
Entrambi i test diagnostici (Urea breath test e ricerca rapida del germe su biopsia in corso di gastroscopia) vengono effettuati a Villa Pini.