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Le nuove patologie dell’occhio: uso corretto di smartphone e dispositivi digitali

Le nuove patologie dell’occhio: uso corretto di smartphone e dispositivi digitali

In gergo vengono denominati “Digital Eye Strain (DES)” o “Computer Vision Syndrome (CVS)”

Essi sono l’insieme dei fastidi oculari e visivi che si stanno manifestando negli ultimi anni perché sono legati all’utilizzo prolungato dei dispositivi digitali, quali computer desktop, laptop, tablet e smartphone.

Ne parliamo con l’oculista della nostra Clinica, Gabriele Poloni.

Dott. Poloni, di che si tratta?
Le nostre abitudini cambiano continuamente. In modo particolare negli ultimi anni nella nostra quotidianità hanno fatto il loro ingresso i vari dispositivi digitali che sono diventati praticamente imprescindibili. Tanto che, in base alla stima del Vision Council of America, il 28% degli utilizzatori trascorre più di 10 ore al giorno fissando schermi digitali, spesso senza pause. Di queste nuove abitudini i nostri occhi, ovviamente, non potevano non “accorgersene”.

Per quale motivo?
Perché i LED, fonte luminosa ad alto rendimento e basso costo ma anche molto performanti dal punto di vista della risoluzione e nitidezza dei colori rispetto alle tecnologie precedenti, sono stati largamente adottati per realizzare proprio i display di smartphone, tablet e schermi televisivi di ultima generazione. Ma le fonti di luce LED sono quelle che, più di ogni altra, producono lo spettro della luce blu.

Che cos’è lo spettro della luce blu?
Si tratta di una particolare radiazione che, dalle evidenze scientifiche che da qualche tempo stanno emergendo, sarebbe potenzialmente nociva per l’occhio.

Quali danni può provocare la luce blu?
Per quanto ancora siano relativamente poche le evidenze scientifiche che descrivono gli effetti di tale luce sulla retina, comincia ad essere ben chiaro che essa possa determinare l’insorgenza di un danno a livello della macula favorendo la comparsa della patologia nota come degenerazione maculare legata all’età (DMLE) e ne accelererebbe la progressione. Inoltre la luce blu avrebbe effetti negativi anche sui pazienti affetti da sindrome dell’occhio secco (dry eye); la sua eliminazione, attraverso appositi filtri, si assocerebbe infatti ad un miglioramento del disagio visivo.

Si hanno dei dati di incidenza sulla popolazione?
Si può affermare che la DES colpisca circa il 40% degli adulti e fino all’80% dei teenager tra gli utilizzatori abituali (fonte: American Council).

E quali i sintomi?
I sintomi della DES si possono raggruppare in due grandi categorie: i sintomi connessi allo stress visivo da accomodazione, quali visione offuscata sia da vicino che da lontano dopo l’utilizzo del dispositivo e difficoltà nel mettere a fuoco passando da una distanza all’altra; i sintomi connessi all’ “occhio asciutto” che può insorgere in seguito ad un ridotto e incompleto ammiccamento, quali: secchezza della superficie oculare, irritazione e bruciore oculare, ipersensibilità alla luce. Sebbene questi sintomi siano in genere transitori, possono tuttavia diventare frequenti e persistenti.

Cosa fare?
Il primo approccio deve essere sicuramente un esame oculare completo per analizzare accuratamente lo stato dell’occhio e della funzione visivo-oculare. Di lì poi si passerà alla successiva valutazione di quali rimedi adottare, tra cui si potrebbe prendere in considerazione la prescrizione di un’appropriata correzione da utilizzare in ambito lavorativo o esercizi ortottici per migliorare accomodazione e vergenze fusionali.
E poi aggiungerei dei consigli anche di buon senso, per la serie “un po’ meno, un po’ meglio”: ovvero fare delle pause regolari quando siamo davanti ad un dispositivo, tenere un’adeguata distanza dal monitor e un’illuminazione ambientale ottimale.

Ci sono sul mercato prodotti con LED schermati, quindi rispettosi dei nostri occhi?
Si. Le case produttrici hanno da tempo iniziato a introdurre prodotti con schermi LED con filtri “blue-free”. Ma anche le case produttrici di lenti oftalmiche sono riuscite a sviluppare filtri in grado di schermare la luce blu. Tali tecnologie sono in continua evoluzione e le soluzioni vengono sempre più affinate, ma è possibile dichiarare che già oggi tali strumenti sono in grado di fornire una buona protezione dalla luce blu.

Ma sono tutte nocive le radiazioni blu?
No, una parte non è nociva ma interviene nel ciclo sonno veglia riducendo la produzione di melatonina. Con due conseguenze: sono utili per il risveglio perché inibendo la melatonina aiutano il risveglio; gli schermi a led vanno utilizzati il meno possibile dopo cena (soprattutto dai bambini) perché inducono un sonno non regolare.