Prima dell’intervento viene la programmazione: snodo fondamentale
Il dr. Carlino utilizza tecniche di ultimissima generazione per lo studio preliminare all’intervento chirurgico, per programmare nel dettaglio e in 3D
Malformazioni congenite, patologie, traumi dovuti a contusioni o incidenti: sono queste le cause principali delle problematiche che riguardano il chirurgo maxillo facciale. Quando vi è indicazione all’intervento chirurgico, allora va studiato e programmato tutto nel minimo dettaglio.
Ne parliamo con il dr. Franco Carlino, responsabile della specialità di Chirurgia Maxillo-Facciale della Clinica Villa dei Pini di Civitanova Marche, che fa della programmazione preliminare all’intervento un importante valore aggiunto, servendosi di tecniche innovative e sofisticate che consentono di raggiungere livelli elevati di precisione e qualità.
Dottore, quali sono le patologie più ricorrenti?
Decisamente quelle congenite.
E quando vengono intercettate?
Vengono diagnosticate anche in giovanissima età, ma prima dell’intervento si attende la fine della crescita del ragazzo, e quindi i 18 anni, in modo da andare ad agire chirurgicamente quando la situazione si è stabilizzata.
Quali sono gli altri casi?
Dopo le patologie congenite, i più frequenti sono i gli esiti di traumi facciali di varia gravità ed entità dovuti generalmente ad incidenti o a contusioni. Altre patologie piuttosto comuni che vengono trattate in ambito chirurgico maxillo-facciale sono le disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, che riguardano cioè l’articolazione che connette la mandibola al cranio. Le patologie che questa presenta sono generalmente di tipo disfunzionale; artrite e o traumi acuti o cronici (serramento dei denti) sono tra le cause principali.
Infine, un ambito decisamente originale cui ci stiamo dedicando riguarda la ricostruzione delle fibre nervose lesionate durante precedenti procedure chirurgiche. Ci riferiamo ai difetti di sensibilità del labbro inferiore o della lingua dovuti a lesione dei rispettivi nervi verificatisi nel corso di estrazioni di terzi molari (denti del giudizio) o di inserimento di impianti dentali nella mandibola.
Queste situazioni, a volte particolarmente invalidanti per il paziente, possono essere affrontate e spesso risolte con interventi di micro-chirurgia a carico appunto dei nervi linguale o mandibolare.
Tornando alla chirurgia di correzione di malformazioni facciali, dal punto di vista chirurgico quali sono le novità di maggiore attualità?
In realtà dal punto di vista chirurgico, le tecniche non sono molto cambiate negli ultimi anni. Quello che fa davvero la differenza e che rappresenta il valore aggiunto è, come si è detto in precedenza, la modalità con cui viene eseguita la programmazione dell’intervento.
Cosa intende?
Lo studio preliminare all’intervento è fondamentale per il successo e l’esito dell’intervento stesso.
Con il mio staff utilizziamo dei software che ci consentono di programmare ad altissima risoluzione gli interventi, utilizzando anche proiezioni e stampe in 3 D che, per ovvi motivi, rappresentano davvero un sensibile innalzamento della qualità nella programmazione dell’intervento stesso.
Possiamo dire che non sono molti coloro che programmano con questa precisione e accuratezza.