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L'inverno, il freddo e le malattie respiratorie

L'inverno, il freddo e le malattie respiratorie

Con l’arrivo della stagione fredda si rischia il riacutizzarsi delle malattie respiratorie. Ne parliamo con il dr. Piero Paggi, pneumologo della Casa di Cura Villa dei Pini
 

Dottore, di quali patologie parliamo quando ci riferiamo a queste riacutizzazioni?
Ci riferiamo in particolare alla broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO); si tratta di una infiammazione cronica dei bronchi che vengono progressivamente ostruiti con conseguente secondaria distruzione del tessuto polmonare. Si manifesta con tosse e catarro cronici e una progressiva mancanza di respiro prima durante lo sforzo e in seguito, nelle fasi più avanzate, anche a riposo.

Ed è una patologia frequente?
E’ considerata dall’Organizzazione mondiale della Sanità come uno dei maggiori problemi sanitari con 600 milioni di soggetti ammalati a livello mondiale e destinata a diventare la 3° causa di morte e la 5° causa di disabilità nel 2020. I dati italiani fotografano bene la situazione: ne è affetto il 6% della popolazione complessiva maggiorenne e il 20% degli over 65. Dati in continua crescita.
Purtroppo è sicuramente poco conosciuta e sicuramente sottodiagnosticata.

Vale a dire?
Ovvero siamo di fronte ad una comprovata sottostima della bpco
il paziente spesso non sa di avere questa patologia perché attribuisce i sintomi più specifici come la tosse, il catarro e la difficoltà di respiro all'età, al fumo di sigaretta, a momenti di sovraccarico fisico e psicologico.

Come può essere diagnosticata?
Una visita dal proprio medico di famiglia dovrebbe portare alla esecuzione di una spirometria; si tratta di un esame semplice e rapido che può mettere in evidenza un quadro di ostruzione bronchiale iniziale e misconosciuto. Molto spesso purtroppo la spirometria e/o il controllo specialistico, vengono eseguiti quando la situazione del paziente è già compromessa

Quali sono le cause principali della BPCO?
Le cause della bpco sono una prolungata esposizione a sostanze irritanti fra le quali quella sicuramente più importante è il fumo di tabacco; altrettanto importanti risultano l'inquinamento atmosferico e l'esposizione professionale (vapori, irritanti, fumi, etc).

Come va trattata la BPCO?
Il trattamento della bpco è volto a migliorare i sintomi della malattia, a contrastare i più o meno frequenti episodi di riacutizzazione e a rendere più lento il suo progredire; mi riferisco quindi alla indispensabile terapia farmacologica ma anche all'importante approccio riabilitativo con l'intento di migliorare la qualità di vita e recuperare il più possibile l'autonomia.

Come si può prevenire la BPCO?
E' fondamentale ed assolutamente indispensabile non fumare o comunque cessare l'abitudine tabagica. Mantenere uno stile di vita sano ed una adeguata attività motoria. Prevenire, per quanto possibile, le riacutizzazioni virali e batteriche (vaccinazione antiinfluenzale) e comunque trattarle adeguatamente ai primi sintomi (terapia antibiotica ed antiinfiammatoria).